martedì 10 gennaio 2017

STEP 25 - FINALE

Può sembrare strano che un “aspirante” ingegnere abbia seguito un corso di “Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti”, lontano da quello che didatticamente si potrebbe ritenere indispensabile per un futuro aerospaziale, ma a conclusione di questo corso non posso che sentirmi soddisfatto della mia scelta. È stato un corso, come già detto, diverso dagli scontati standard ingegneristici che mi ha dato la possibilità di usare la mia creatività, l’immaginazione e la fantasia come non facevo da un po’ di anni.
Dalle semplici nozioni che il professore presentava a lezione, alla ricerca delle più impensabili curiosità sul colore assegnatomi, questo corso e la creazione di questo blog mi hanno arricchito tanto e hanno allargato il mio bagaglio culturale creando in me una specie di “flessibilità” di pensiero adattabile e sguardo attento a leggere tutto ciò che quotidianamente mi circonda.
È arrivato il momento di concludere questo viaggio, impegnativo e al contempo piacevole e gratificante, alla scoperta del colore Isabella un colore da considerare quasi totalmente sconosciuto perché divenuto inusuale a causa dell’uso dei suoi “parenti stretti” come color crema, marrone chiaro, (STEP 1) che ne davano una più precisa identificazione. È stato fondamentale innanzitutto, conoscere il codice del colore (STEP 3) e poi, come prima curiosità tradurre (STEP 2), il nome del colore in varie lingue straniere per dare un tocco “internazionale” al colore Isabella, nome che come già più volte ripetuto, nasce da una leggenda su Isabella di Castiglia conosciuta meglio nello (STEP 21).
Andando a discutere di come le “cose”, siano esse invenzioni fantasiose, come per esempio un incrocio che crea una pianta di nome Isabella (STEP 16) o novità tecnico scientifiche contenute in preziosi documenti (STEP 11), vadano ad influire in modo evidente sulla società, si è ritenuto opportuno ricercare negli ambiti più rilevanti quelle che sono le creazioni della mente siano queste superstizioni (STEP 8) o miti e leggende (STEP 4).
Continuando ad analizzare l’evoluzione dell’uomo, e quindi della comunità in cui vive, si è visto che anche in ambito artistico si hanno i segni premonitori di un cambiamento sociale: che sia una semplice canzone (STEP 5), una furba pubblicità (STEP 15), un film (STEP 7), un fumetto (STEP 13) o un quadro (STEP 18).
È stato simpatico ricercare il colore Isabella all’ interno di un piatto culinario (STEP 12) e anche trovare la sua presenza in loghi o emblemi (STEP 10) che riportassero il colore isabella come struttura portante, in questo caso, di stemmi di antiche famiglie nobili.
L’approfondimento si è spinto a tal punto di creare una vita al “signor colore Isabella”, narrare l’anatomia del colore (STEP 19) è stata una scusa per utilizzare ancora una volta la fantasia, e nella ricerca di una dimensione primitiva e  “selvaggia” (STEP 23), reale e concreta, del colore Isabella ho dovuto impiegare pazienza e più tempo del solito.
Dopo aver scoperto l’esistenza di una razza equina di nome Isabella, che sembra essere l’unico campo dove ancora attualmente viene utilizzato il termine “color Isabella” per indicare un colore, quello di un particolare manto equino appunto, ho dato uno sguardo più approfondito alla fauna (STEP 6) che avesse potuto avere un legame con questo colore. Anche nel cercare un legame del colore Isabella con la chimica ho dovuto lavorare di fantasia e collegare così l’invenzione brevettata della pianta di nome “Isabella” con un’analisi più concentrata sulle caratteristiche chimiche/farmaceutiche della pianta (STEP 14).
Un ultimo sguardo è stato dato ancora una volta in campo artistico dove il colore Isabella è stato protagonista di una ricerca nel design (STEP 16), nella moda (STEP 20) e nell’ architettura (STEP 22), quest’ ultima con un po’ più di attenzione alla storia per curiosare e apprezzare meglio l’opera di cui si trattava.


Una volta terminata l’ analisi ho potuto completare l’ abbecedario (STEP 9) e creare una word cloud riassuntiva (STEP 24) che ho voluto fare a forma di fumetto come metafora e asse portante di tutto l’ intero lavoro svolto: fumetto simbolo di parole, di testimonianze, di leggende tramandate, come quella di Isabella che conia il nome del colore, fumetto simbolo del narrare tra la gente che nel tempo ha voluto che si perdesse il nome di un colore così singolare e fumetto simbolo di speranza affinché, come nel mio caso, ognuno nel suo piccolo si impegni a salvaguardare parole, tradizioni, tendenze, opere e novità che rendono un popolo ricco e curioso di sapere. 

STEP 24 - LA NOVOLA DEL COLORE

Ho voluto utilizzare la forma di fumetto come metafora e asse portante di tutto l’ intero lavoro svolto: fumetto simbolo di parole, di testimonianze, di leggende tramandate, come quella di Isabella che conia il nome del colore, fumetto simbolo del narrare tra la gente che nel tempo ha voluto che si perdesse il nome di un colore così singolare e fumetto simbolo di speranza affinché, come nel mio caso, ognuno nel suo piccolo si impegni a salvaguardare parole, tradizioni, tendenze, opere e novità che rendono un popolo ricco e curioso di sapere. 

STEP 23 - UN COLORE SELVAGGIO

E' giunto il momento di ricercare il colore Isabella in un contesto "selvaggio" ovvero si cercherà di dare una dimensione primitiva e irrazionale, cercando come questo colore pu materializzarsi e diventare una realtà fisica, concreta. Senza incertezze, la corrispondenza "selvaggia" del colore Isabella è certamente rappresentata dalla reale esistenza di una razza equina denominata per l' appunto Isabella, caratterizzata da questo singolare colore del manto.
Il mantello equino nasce da una diluizione di tonalità tra il crema, il marrone chiaro, il giallo-marrone e l' ocra; una diluizione genetica che ha creato il manto Isabella. Oggi si può facilmente confondere un cavallo Isabella con un Cremello o un Palomino per la loro simile colorazione del manto, solo un occhio attento ed esperto sa disistinguere tra loro le razze che, naturalemnte saranno più facilmente identificate nel caso dei purosangue. 

Curuisando sui cavalli Isabella famosi, ho trovato che il cavallo Cisco del tenente John Dumbar nel film "Balla coi lupi" e il cavallo Spirit , protagonista del film "Spirit-Cavallo selvaggio" sono di razza Isabella.


CAVALLO CISCO IN "BALLA COI LUPI"

SPIRIT CAVALLO SELVAGGIO

PER SAPERNE DI PIU':

STEP 22 - IL COLORE IN ARCHITETTURA

A differenza degli altri ambiti, la ricerca del colore Isabella in architettura è stata molto difficoltosa, forse la più difficoltosa. Non ho trovato nessun edificio o monumento che possa essere contìsiderato propriamente di colore Isabella ma credo che la struttura che meglio rispecchi il colore in questione è il famoso Partenone di Atene.
PARTENONE DI ATENE
Ho notato come le pietre del materiale lapideo con cui è stato costruito il Partenone crea con la luce del sole, una colorazione molto simile a quella del colore Isabella e la cosa che mi piace pensare è che forse quel colore è l' unica cosa che è rimasta immutata nei secoli e che proprio quel colore veniva osservato anche dagli antichi greci, gli stessi che avevano deciso di costruirlo. presento, di seguito, l' edificio dal punto di vista architettonico, trascurando i dettagli che, per i più curiosi, sono contenuti nei link di sotto riportati.
ll Partenone è un tempio greco che sorge sull'acropoli di Atene dedicato alla dea AtenaQuesto tempio è il più famoso reperto dell'antica Grecia; è stato lodato come la migliore realizzazione dell'architettura greca classica e le sue decorazioni sono considerate alcuni dei più grandi elementi dell'arte greca. Il Partenone è un simbolo duraturo dell'antica Grecia e della democrazia ateniese e rappresenta senz'altro uno dei più grandi monumenti culturali del mondo.
Il Partenone è stato costruito dagli architetti Ictino, Callicrate e Mnesicle, sotto la supervisione di Fidia, dirigente sommo di tutti i lavori: di Fidia fu la concezione della decorazione figurata, la creazione dei modelli, l'organizzazione dell'officina e il controllo della realizzazione con intervento personale nelle parti più impegnative.
CURIOSITA'
Alcuni dei rendiconti finanziari per il Partenone sono sopravvissuti e mostrano che la maggiore singola voce di spesa fu il trasporto della pietra dal monte Pentelico, circa 16 km da Atene, sull'acropoli. I fondi furono in parte tratti dal tesoro della lega di Delo, che era stato spostato dal santuario panellenico di Delo all'acropoli nel 454 a.C.
L'edificio ha orientamento est-ovest. Su un basamento vennero innalzate 8 colonne x 17, si tratta quindi di un edificio ottastilo. Le colonne sono ravvicinate ma molto slanciate.
La cella larga, divisa in tre navate da due ordini di 10 colonne doriche, aveva sul fondo un deambulatorio preceduto da una fila di 5 colonne.
La statua di Athena sorgeva al centro dell'edificio, inquadrata da colonne sui tre lati e da cassettoni del soffitto.  
Si è parlato a lungo di "correzioni ottiche", ossia accorgimenti intesi a dare otticamente l'impressione di un'assoluta perfezione geometrica di un edificio. Le principali consistono nella cosiddetta "curvatura delle orizzontali", che si adotta in particolare nello stilobate, lievemente incurvato verso l'alto (in modo da non apparire concavo a distanza), nell'inclinazione delle colonne, in particolare quelle esterne, verso l'interno (affinché esse non sembrino aprirsi verso l'esterno). Il risultato di molte piccole correzioni è tale che non esiste nell'edificio un solo blocco di marmo che abbia una forma geometrica definita.
RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL PARTENONE


PER CURIOSARE ANCORA:

STEP 21 - I PROTAGONISTI



ISABELLA DI CASRIGLIA E SUO MARITO FERDINANDO
Prestando attenzione al passato e alle vicende che vedono il colore Isabella come protagonista e ricercando i personaggi che questo colore ha coinvolto nella sua storia, non si può non approfondire su colei che diede origine a questo nome, Isabella di Castiglia. Isabella di Castiglia nasce nel 1451 a Madrigal de las Altas Torres, in Spagna. Il padre muore quando Isabella ha solo tre anni e nel 1454 gli succede al trono per via ereditaria il figlio Enrico IV. Isabella quindi non sarebbe destinata a governare il Paese, poiché oltre al fratellastro Enrico IV, il futuro successore al trono di Spagna è il fratello minore Alfonso. Intorno al 1470 arriva per lei il momento di trovare un consorte importante, che permetta alla Spagna di stringere delle alleanze strategiche importanti con altri Paesi influenti dell'epoca. Mostrando un'acuta intelligenza, decide di scegliere con accuratezza il suo futuro marito, rifiutando la mano del re del Portogallo. L’erede al trono di Spagna Alfonso muore a causa della peste, per cui di lì a poco il re Enrico IV è costretto a proclamare la sorellastra erede al trono delle Asturie. Pur avendo numerosi pretendenti, sceglie in totale autonomia quale sarebbe stato il suo consorte; decide così di sposare Ferdinando di Trastamara. I due si sposano in grande segreto, senza avere l'approvazione del sovrano spagnolo, il quale dopo aver scoperto le nozze, decide di diseredare Isabella per la successione al trono di Spagna. Cinque anni dopo, il sovrano Enrico IV muore e nello stesso anno Isabella e il marito sono proclamati e incoronati sovrani di Spagna. Dopo aver liberato la città di Malaga, nel 1492 grazie alla sua abilità in campo militare e diplomatico il sovrano spagnolo riconquista anche Grenada, che fino a poco tempo prima è in mano agli arabi.
ISABELLA DI CASTIGLIA

In questo episodio storico nasce la leggenda secondo la quale Isabella avrebbe promesso al marito di non cambiare la biancheria intima fino al giorno del suo ritorno dalla campagna di riconquista di Grenada, l’assedio durò ben 8 mesi e i suoi panni intimi divennero giallastri da cui appunto il nome “color Isabella”.

Nello stesso anno la regina di Spagna decide di finanziare la spedizione dell'esploratore genovese Cristoforo Colombo, che in passato le aveva proposto di appoggiare una spedizione navale che lo avrebbe portato nelle Indie.  Dopo aver guidato con caparbietà il regno di Spagna, Isabella di Castiglia muore all'età di 53 anni a causa di un cancro all'utero. Le sue spoglie riposano nella Cappella reale di Grenada.



PER SAPERNE DI PIU':

STEP 20 - I COLORI DELLA MODA


Non è stato facile trovare un capo di abbigliamento che sia del vero colore Isabella in quanto, seppur come abbiamo visto nei post precendeti, in passato era usato anche nel settore della moda fino ad arrivare nel guardaroba della regina Elisabetta I. Il capo di abbigliamento trovato in internet che più poteva rispecchiare il colore Isabella e che ha attirato di piùla mia attenzione è un tranch del marchio GUCCI. Il capo riportato accanto è un TRENCH IN GABARDINA RICAMATO  facente parte della colezione autunno/inverno dell' anno 2016. Il trench è caratterizzato da un doppiopetto da uomo con tigre ricamata con paillette circondata da due fiori. La tigre è simbolo di energia e potenza e conferisce uno stile nuovo a questo trench oversize.
  • Gabardina lavata marrone chiaro
  • Applicazione tigre e fiori ricamata con paillette sul retro
  • Cintura staccabile con fibbia in pelle
  • Lunghezza 105cm circa; misura 40
  • Fodera in seta con stampa New Flora
  • Made in Italy
  • La modella è alta 181 cm e indossa la taglia 40

GUCCI è una casa di moda italiana che lavora in particolare neisettori di lusso e di alta moda e che fa parte del Gucci gorup, divisione della società francese Kering. L' anzienda Gucci è stata fondata nel 1921 da Guccio Gucci a Firenze il quale, tornato da Francia e Inghilterra in cui lavorava come cameriere in hotel di lusso aveva sviluppato uno spiccato senso del gusto e dello stile. Avvia l' attività aprendo delle piccole pelletterie a Firenze e supportato dall' aiuto dei figli, negli anni 30 ha saputo ben affrontare i problemi dell' autarchia impiegando materiali alternativi come canapa, lino, juta, bambù, non essendo reperibile la pelle. Negli anni '40 inizia ad esportare negli Stati Uniti e apre le prime botique a Roma e a Milano. Si sviluppano i capisaldi del marchio come la prima borsa con manico in bambù del 1947, il mocassino con il morsetto intorno e il foulard Flora per Greace Kelly nel 1952 e nasce il logo GG dalle iniziali del fondatore. Negli anni a seguire risquote sempre più successo in Europa, in America e anche in Asia, a Tokyo e Hong Kong e questa notorietà e stima da parte della clientela sfocia nel 2006 in cui si registra un fatturato di 7,6 miliardi di euro divenendo così una tra le case di moda più venduta dopo Louis Vuitton.













PER SAPERNE DI PIU':
TRENCH IN GABARDINA RICAMATO GUCCI

domenica 27 novembre 2016

STEP 19 - ANATOMIA DI UN COLORE

Salve a tutti, sono il colore Isabella. Tutti crederete che vi stia prendendo in giro usando questo nome per un colore, invece no, è proprio il mio!
ISABELLA DI CASTIGLIA

 Sono ormai stato dimenticato per molti secoli e quindi nessuno ormai mi utilizza quotidianamente, nessuno che dica “che bel mobile di colore isabella”, piuttosto sono stato sostituito da miei sinonimi come marrone chiaro, color crema, giallo-marrone che forse riescono meglio ad identificare il colore reale rispetto a quello, insignificante ai più, di Isabella.

Il mio battesimo risale, secondo una leggenda popolare, al XIII secolo in seguito alla famosa promessa di Isabella di Castiglia di non cambiare la propria biancheria fino a quando il marito Ferdinando II di Aragona non avesse tolto l’assedio di Granada. L’ occupazione durò per ben otto mesi e così Isabella nota per la sua determinazione, non cambiò con panni puliti la biancheria che divenne giallognola, color Isabella per l'appunto.

REGINA ELISABETTA I

La mia storia passa addirittura nel guardaroba della regina Elisabetta I d’ Inghilterra che, nel 1600, pare abbia acquistato un capo di abbigliamento che porta il mio nome, testimoniando l’utilizzo del “color Isabella” anche in quel tempo.

CAVALLO ISABELLA

Ai giorni nostri il mio nome è utilizzato esclusivamente per identificare una razza equina che è caratterizzata dal colore del manto compatibile con il colore Isabella “primordiale” (salvo diluizioni genetiche) e rappresenta, nei nostri giorni, l’unico campo in cui questo colore viene ancora differenziato dai miei “parenti stretti” salvaguardando e garantendo la mia sopravvivenza.



CONTADINO AL TRAMONTO 1888 
In modo tacito sono utilizzato anche in numerose opere d’ arte soprattutto in ritratti in cui è necessario avere uno sfondo uniforme e neutro come credo che il mio colore possa essere. Potrei essere presente anche nella tua casa, sotto forma di tavolo, di pittura da parete o di pavimentazione e ancora nel tuo armadio potrei essere il colore di un tuo giubbotto o di un paio di scarpe.
Potrai trovarmi addirittura per strada su un prospetto di un monumento o di un antico edificio oppure in un tramonto, poco prima che il sole si nasconda dietro le montagne.

PORTA DI DAMASCO - GERUSALEMME
Spero che dopo avermi conosciuto avrai voglia nella tua quotidianità, di cercarmi, trovarmi e poi chissà anche apprezzarmi e usarmi aiutandomi a rimettermi in circolo, magari partendo dalle bocche dei tuoi amici!